No Other Land: Chi ha il Privilegio di Non Vivere l’Occupazione, ha il Dovere di Guardarla.
- Giada Maria Scarfiello
- 2 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 24 lug
"No Other Land" è un documentario che ha conquistato l'Oscar nel 2025, diretto da un collettivo israelo-palestinese composto da Basel Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor e Hamdan Ballal. Il film racconta la resistenza della comunità palestinese di Masafer Yatta, nel sud della Cisgiordania, contro l'espulsione forzata da parte dell'esercito israeliano.

Di cosa parla il documentario No Other Land
Girato tra il 2019 e il 2023, "No Other Land" documenta la lotta di Basel Adra, giovane attivista palestinese, che sin dall'infanzia assiste alla progressiva distruzione del suo villaggio natale.Con l'aiuto del giornalista israeliano Yuval Abraham, Basel filma le demolizioni di case, scuole e infrastrutture da parte dell'esercito israeliano, che ha dichiarato l'area zona militare d'addestramento.Il documentario mostra anche la crescente amicizia tra Basel e Yuval, evidenziando le profonde disuguaglianze tra le loro vite: Basel vive sotto occupazione militare, mentre Yuval gode dei diritti di un cittadino israeliano.

Recensione critica: "No Other Land" è un'opera di una forza narrativa impressionante. Con un linguaggio visivo crudo ma mai compiaciuto, riesce a catturare l’umanità che resiste nella tragedia. La regia collettiva è coraggiosa, capace di dare voce senza filtri a chi spesso viene cancellato dal racconto dominante. È un film che non cerca pietà, ma consapevolezza. E la ottiene, scena dopo scena, con una potenza emotiva rara nel panorama documentaristico contemporaneo.

La storia vera dietro il film: Masafer Yatta
Masafer Yatta è un'area composta da dodici villaggi palestinesi, abitata da circa 1.150 persone, per lo più pastori.Negli anni '80, Israele ha dichiarato l'area zona militare, con l'obiettivo di limitare l'espansione delle comunità arabe.Nel 2022, la Corte Suprema israeliana ha autorizzato l'espulsione forzata degli abitanti, rendendo possibile la demolizione delle loro case.Nonostante le proteste pacifiche e le azioni legali, le demolizioni sono continuate, costringendo molte famiglie a vivere in grotte o a trasferirsi altrove.
Un film che non dovrebbe mai essere tolto dalle sale
"No Other Land" è più di un documentario: è una testimonianza viva e urgente di una realtà spesso ignorata.La sua proiezione nelle sale cinematografiche è fondamentale per sensibilizzare il pubblico internazionale sulla situazione in Cisgiordania.Rimuovere il film dalle sale significherebbe silenziare le voci di una comunità che lotta per la propria sopravvivenza e negare al pubblico l'opportunità di comprendere una delle crisi umanitarie più gravi del nostro tempo.Un film come questo va protetto, promosso, condiviso. È il tipo di cinema che forma coscienza critica e che sfida la comodità dello sguardo passivo.

La distribuzione limitata e il ruolo di MUBI
Nonostante il successo internazionale e i numerosi premi, "No Other Land" ha incontrato difficoltà nella distribuzione, soprattutto negli Stati Uniti, dove non ha ancora trovato un distributore.Attualmente, il film è disponibile in esclusiva su MUBI, una piattaforma di streaming che si distingue per la sua attenzione a opere cinematografiche di valore artistico e sociale.La scelta di MUBI di distribuire il film sottolinea l'importanza di piattaforme indipendenti nel dare voce a storie che altrimenti rimarrebbero invisibili.Il fatto che ad oggi sia solo MUBI ad aver avuto il coraggio di acquistarlo dice molto: non solo sul coraggio della piattaforma, ma anche sulla riluttanza dell’industria mainstream ad affrontare temi scomodi e politicamente delicati.
"No Other Land" è un'opera che merita di essere vista, discussa e condivisa.La sua forza risiede nella capacità di raccontare una storia complessa attraverso le esperienze personali dei suoi protagonisti, offrendo uno sguardo umano su una realtà spesso ridotta a statistiche e titoli di giornale.Per chi desidera approfondire ulteriormente, il film è disponibile su MUBI e ha avuto una distribuzione nelle sale italiane grazie a Wanted Cinema.
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