“Bugonia” non è un semplice thriller o un horror fantascientifico: è un’opera che usa il complottismo come linguaggio per parlare del nostro tempo, della fragilità umana e del bisogno disperato di certezze.
Tra le creature nate dalla letteratura gotica, Dracula è forse la più mutevole, la più capace di riflettere desideri, paure e fantasmi interiori di ogni epoca. Se il romanzo di Bram Stoker ne faceva un predatore, un’incarnazione quasi assoluta del Male, il cinema ha progressivamente trasformato quel mostro in una figura tragica, malinconica, capace di amare con una purezza che contraddice la sua condizione di dannato.