Per chi immagina Hollywood come un luogo di luci brillanti e ricatto emozionale, Kim Novak è stata tutto il contrario. Nata Marilyn Pauline Novak nel 1933, accettò il nome d’arte suggerito per evitare l’eccessiva vicinanza con Marilyn Monroe, ma si oppose all’idea di cambiare il suo cognome — una scelta che già suggerisce la sua determinazione a rimanere se stessa.
Come ci si sente dentro un corpo che sembra non appartenerci? La dismorfia corporea non è solo una questione estetica: è una condizione psicologica complessa, dove l’ossessiva attenzione ai difetti percepiti può portare ansia, depressione e isolamento sociale.
Il cinema di Paolo Strippoli si distingue per un uso del soprannaturale come metafora, mai fine a sé stesso: nelle sue storie il perturbante è la proiezione di ferite interiori o di tensioni sociali, che attraverso l’horror trovano forma visiva. Gli spazi che racconta – villaggi isolati, città svuotate, boschi opprimenti – non sono semplici scenografie, ma stati d’animo solidificati, riflessi emotivi dei personaggi.
La seconda stagione di Mercoledì di Tim Burton, appena approdata su Netflix, non è soltanto un festival di estetica gotica e humor nero. La famiglia Addams, dietro il velo teatrale e le gag macabre, nasconde un equilibrio instabile in cui ogni membro sembra imprigionato in un ruolo preciso e dolorosamente coerente.