Bitonto, nel cuore della Puglia, il Visioni Periferiche Festival continua a dimostrarsi un presidio culturale vivo, radicale e necessario. La scelta di proiettare L’albero, opera prima di Sara Petraglia, è stata più che coerente con lo spirito del festival: portare nelle periferie il cinema che guarda ai margini, senza retorica, senza scorciatoie.
Viviamo in un’epoca in cui la creatività sembra dover lottare per sopravvivere. Gli artisti si perdono, gli algoritmi decidono cosa produrre, e il pubblico si distrae in 15 secondi. Mentre le piattaforme vincolano la narrazione a “ciò che funziona”, l’originalità sembra diventata un rischio anziché una virtù. Eppure, proprio il cinema — l’arte dell’immagine per eccellenza — continua a interrogarsi su sé stesso. Cosa succede quando il cinema parla della propria crisi creativa?