Pedro Almodóvar firma una delle sue opere più stratificate, mature e politicamente dense. Non è solo un film sulla maternità, come si potrebbe pensare ad una prima visione superficiale: è un’opera multistrato che parla di identità, memoria collettiva, corpi narrativi, e del diritto di ogni essere umano a sapere da dove viene. Proviamo a leggerlo in modo totale, attraverso lo sguardo estetico, psicologico, simbolico e politico.
NANA, l’anime tratto dal manga di Ai Yazawa, è un’opera che parla della difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo. Mescola musica punk, riflessioni sulla solitudine e, soprattutto, una continua ricerca di identità.
Una lattina che si apre. Un sorso lento, silenzioso. Un brindisi improvvisato tra sconosciuti o amici di lunga data. Nel cinema, la birra non è mai solo una bevanda.