La seconda stagione di Mercoledì di Tim Burton, appena approdata su Netflix, non è soltanto un festival di estetica gotica e humor nero. La famiglia Addams, dietro il velo teatrale e le gag macabre, nasconde un equilibrio instabile in cui ogni membro sembra imprigionato in un ruolo preciso e dolorosamente coerente.
Ari Aster, con Midsommar (2019), non realizza semplicemente un film horror. Realizza un affresco. Una tavola rituale dove pittura, psicologia, antropologia e cinema convergono in un incubo soleggiato. Inverte l’oscurità tradizionale del genere e la sostituisce con una luce bianca, onnipresente, in cui nulla può nascondersi. E in questa luce, esattamente come in un dipinto sacro o in un polittico medievale, ogni elemento ha una funzione simbolica, ogni gesto è un codice.